Furto in abitazione

Furto in abitazione

Viene punito per il reato di furto in abitazione chiunque pone in essere le condotte descritte per il reato di furto, ma lo faccia introducendosi in un edificio o in altro luogo destinato a privata dimora, o nelle pertinenze di essa.

Occorre sottolineare che il reato di furto in abitazione, fattispecie delittuosa più gravemente sanzionata rispetto al reato di furto, non costituisce una forma aggravata di quest’ultimo, bensì una figura di reato autonoma e differente.

Il concetto di abitazione, richiamato dalla norma penale, è molto più amplio rispetto a quello di semplice casa in cui si dimora quotidianamente e riguarda tutti quei luoghi nei quali le persone si trattengono per compiere atti della loro vita quotidiana e privata, come studi professionali, stabilimenti industriali, botteghe o esercizi commerciali (per approfondire il concetto di abitazione di veda quanto descritto nel reato di violazione di domicilio.

Pertanto, integra il reato di furto in abitazione la condotta di chi si introduce all’interno di una farmacia e commetta un furto, così come la condotta posta in essere all’interno di un bar, oppure una tabaccheria o un edificio di culto per quanto riguarda la cassetta delle offerte.

Chiarito che il concetto di privata dimora abbraccia i luoghi, anche destinati all’attività lavorativa o professionale, nei quali si svolgono atti della vita privata, non aperti al pubblico e non accessibili senza il consenso del titolare, occorre adesso precisare che quanto sopra vale soltanto se la condotta del soggetto agente viene posta in essere durante la presenza delle persone che hanno il diritto e potere di escludere il soggetto agente predetto.

Per fare un esempio, non costituirà reato di furto in abitazione (bensì altre fattispecie delittuose) la condotta di furto posta in essere durante le ore notturne, all’interno di un esercizio commerciale, se all’interno dei locali stessi non siano presenti coloro che svolgono l’attività lavorativa.

Affinchè possa discutersi di reato di furto in abitazione, è necessario che sia presente un nesso causale tra l’introduzione all’interno dell’edificio e l’impossessamento della cosa mobile, un nesso finalistico cioè che faccia della condotta posta in essere lo strumento per lo scopo finale (il furto).

Ragion per cui, non commetterebbe il reato di furto in abitazione, ma il meno grave reato di furto aggravato, la condotta di chi si introduce all’interno di un negozio al fine di acquistare un prodotto e, approfittando della distrazione del titolare dello stesso, dovuta alle richieste di altri clienti, sottragga denaro dalle casse.

Quanto alla nozione di strappo, o cosiddetto scippo, questo si realizza tramite l’esercizio di una violenza mirata esclusivamente alla cosa, con possibili effetti collaterali anche sulla persona.

In particolare, si tratta di un atto violento volto a colpire l’oggetto della refurtiva al fine di staccarlo improvvisamente dalla persona offesa.

Tale violenza, inoltre, deve necessariamente essere percepita dal soggetto passivo, venendo integrata altrimenti la fattispecie di furto aggravato dalla destrezza.

Difatti, la destrezza si caratterizza per una particolare abilità del soggetto agente, la spiccata velocità con cui pone in essere condotta delittuosa, mentre lo strappo è una condotta violenta sulla cosa che viene avvertita dal soggetto passivo.

La circostanza, inoltre, che la violenza colpisca il bene sottratto vale a distinguere il reato di furto con strappo dal reato di rapina, che invece comporta una violenza sulla persona.

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